Mangystau, il deserto lunare del Kazakistan

Un deserto scolpito dal tempo, dove il silenzio regna sovrano e il paesaggio lascia senza fiato, tra gli scenari più surreali e remoti dell’Asia Centrale

Pubblicato: 14 Giugno 2025 18:21

Diana Facile

Travel Blogger

In primis viaggiatrice, tutto il resto a seguire purché preceduto dalla parola Travel… Blogger, Journalist, Designer.

Cielo basso, terra bianca e in mezzo il vuoto. Nulla si ode, nulla si muove. Solo rocce, altopiani, canyon, crateri e formazioni calcaree che si innalzano come torri, immobili da millenni. In Mangystau la natura regna sovrana ed è la luce a plasmare il paesaggio: ne scolpisce i contorni, definisce i colori e confonde le distanze.

In questa landa sconfinata l’orizzonte scompare e il tempo perde di significato, lasciando spazio alla contemplazione: lo spettacolo che ci si trova davanti è di una bellezza disarmante, l’unica cosa da fare è stare fermi a guardare.

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Sherkala, la montagna camaleontica del Mangystau

Mangystau: una geografia straordinaria

Situato all’estremità sud-occidentale del Kazakistan, al confine con Uzbekistan e Turkmenistan, il Mangystau è uno dei luoghi più affascinanti e impervi, oltre che uno dei meno battuti, dell’Asia Centrale: circa 400 km2 di area disabitata dove due protagonisti – il deserto e la steppa – condividono antiche origini e un clima estremamente arido.

Quest’immensa depressione, che si affaccia per centinaia di chilometri sull’azzurro del Mar Caspio, offre alcuni degli scenari più incredibili che un viaggiatore possa immaginare e alimenta il dubbio di aver intrapreso un viaggio nello spazio e di essere atterrati su un altro pianeta piuttosto che sulla terra. C’è pietra ovunque, il vento scolpisce torri, pinnacoli e crateri, il silenzio è assoluto: potrebbe trattarsi della Luna?

Milioni di anni fa l’altopiano che ospita il Mangystau giaceva sul fondo dell’Oceano Tetide che ritirandosi ha modellato il paesaggio, lasciando alla geologia il compito di dettare le regole: gole, anfiteatri, cuspidi e cattedrali di roccia affiorano oggi nella sconfinata distesa della steppa euroasiatica come tracce fossili di un antico mondo sommerso.

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Torysh Valley, la valle delle sfere

Forme che sfidano la logica

In Mangystau non ci sono monumenti e non ci sono architetture, ma è la terra stessa a farsi spettacolo. Alcuni luoghi, più di altri, raccontano l’essenza della regione, fatta di solitudine, pregna di forza e carica di mistero. Vediamo insieme i più rappresentativi:

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Panoramica della Bozhira Valley

Mangystau. Un luogo difficile da conquistare e altrettanto difficile da dimenticare!

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