Il mistero della civiltà perduta e i segreti di Chan Chan, il passato antico del Perù

Tappa da non perdere durante un viaggio in Perù: il sito archeologico di Chan Chan. Questo rappresenta un capitolo affascinante della storia precolombiana

Pubblicato: 15 Aprile 2025 17:01

Sara Boccolini

Travel Blogger

Laureata in Scienze del Turismo, ama da sempre viaggiare. Travel Blogger dal 2012 e Content Creator, alterna zaino in spalla a bagaglio a mano.

Nel cuore della costa settentrionale del Perù, tra il deserto e l’oceano, sorge Chan Chan, l’antica capitale dell’impero Chimú – nel periodo di massimo splendore si stima avesse circa 60.000 abitanti ed era uno scrigno d’oro, d’argento e di ceramiche. Questa città di fango, fondata intorno al 1300 d.C. ed estesa su una superficie di 20 kmq, è la più grande dell’America precolombiana e testimonia la grandezza di una civiltà sofisticata e misteriosa, che fiorì per secoli prima di essere conquistata dagli Inca e poi saccheggiata dagli spagnoli.

La storia e il passato di Chan Chan

Attraverso le sue mura, i suoi palazzi e i suoi simboli, Chan Chan racconta una storia di potere, arte e ingegno che ancora oggi affascina tantissimi viaggiatori e archeologi. Dal ricco impero chimú all’arrivo degli spagnoli, nel giro di pochi decenni Chan Chan perse la sua ricchezza. Inoltre a causa delle piene dei fiumi e delle forti piogge – dovute al massacrante fenomeno del Niño – le mura della splendida Chan Chan sono state erose.

La civiltà Chimú: una società stratificata

I Chimú si insediarono lungo la costa settentrionale del Perù intorno al IX secolo d.C., dando vita a un regno che si estese per oltre 1.000 km. La loro società era molto stratificata, con una classe dirigente che risiedeva nelle imponenti cittadelle di Chan Chan – dette anche recinti reali.
In ognuno di questi si trovava un monumento funerario dove il sovrano veniva sepolto con una gran quantità di offerte. Queste comprendevano anche i corpi di decine di giovani donne sacrificate – ritrovati resti – e camere piene di gioielli, ceramiche e tessuti.
I Chimú eccellevano nell’artigianato, producendo ceramiche, tessuti e oggetti in metallo di qualità pazzesca, e svilupparono avanzati sistemi di irrigazione per coltivare le aride terre costiere.

Chan Chan: la città di fango più grande del mondo

Chan Chan aveva un nucleo urbano di 6 kmq. La città era composta da dieci cittadelle – ciudadelas -, ciascuna con palazzi, templi, magazzini e piattaforme funerarie. Le mura erano decorate da bassorilievi che raffiguravano motivi marini. Questo sta a sottolineare l’importante valore dell’oceano, come fonte di sostentamento, nella cultura Chimú: pesci, onde e mammiferi marini sono rappresentati infatti in tutta la città.

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Muri di adobe nella città di Chimu di Chan Chan

Una società stratificata e devota

La popolazione di Chan Chan era suddivisa in classi molto ben distinte. I nobili risiedevano nelle cittadelle – Gran Chimú – , mentre gli artigiani e i contadini vivevano in abitazioni più semplici, spesso usate anche come laboratori. La religione aveva un ruolo centrale: i Chimú veneravano divinità legate all’acqua e al mare e costruivano templi e stagni cerimoniali per onorarle. La luna e il mare avevano un importante ruolo religioso per i chimú.

La caduta di Chan Chan e l’eredità Chimú

Nel XV secolo, l’impero Chimú fu conquistato dagli Inca guidati da Tupac Inca Yupanqui. Chan Chan perse il suo ruolo centrale e fu gradualmente abbandonata. Con l’arrivo degli spagnoli, la città fu poi saccheggiata e molte delle sue ricchezze andarono perdute.
Tuttavia, l’eredità Chimú sopravvive grazie alle testimonianze archeologiche e storiche e nell’influenza culturale che ha lasciato nella regione.

Chan Chan oggi: tra conservazione e turismo

Nel 1986, il sito archeologico peruviano di Chan Chan è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Ma Chan Chan è anche inserita nella lista dei siti in pericolo a causa dell’erosione e delle minacce ambientali. Gli sforzi di conservazione si concentrano sulla protezione delle strutture in adobe e sulla gestione sostenibile del sito. I visitatori possono esplorare il Palazzo Tschudi, l’unica cittadella aperta al pubblico, e ammirarne i dettagli architettonici che narrano la storia di questa straordinaria civiltà.

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Pareti adobe nel sito archeologico Chan Chan

Chan Chan rappresenta un capitolo affascinante della storia precolombiana, un luogo dove il grande passato prende vita tra le mura di fango e le decorazioni scolpite. Esplorare questa antica città significa addentrarsi in un mondo di misteri, arte e intelletto che continua a ispirare e a meravigliare tantissime persone ogni anno.

Il complesso di Tschudi

Il complesso di Tschudi, che deve il suo nome un naturalista svizzero, è il solo settore di Chan Chan parzialmente restaurato nel tempo – il muro esterno ne è un esempio. In futuro è possibile che anche altre zone vengano sistemate e aperte ai visitatori ma al momento, in quanto non sorvegliate e messe in sicurezza, risultano pericolose.

Informazioni per la visita

All’entrata del complesso di Tschudi, vicino alla biglietteria, i viaggiatori possono trovare:

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Benvenuti: cartello di Chan Chan sito storico, Trujillo

Il biglietto d’ingresso per Chan Chan è valido anche per i siti chimú di Huaca Esmeralda e Huaca Arco Iris.

Consigliato indossare scarpe comode, cappello, portare acqua e mettere una protezione solare.

I bus locali per Chan Chan partono da Trujillo, nella regione di La Libertad, lungo la costa nord del Perù, con intervalli di pochi minuti e fermano all’angolo tra España ed Ejército e a quello tra España e Industrial – bisogna comunicare all’autista che si vuole scendere al sito.
In alternativa ci si può muovere in taxi sempre da Trujillo che costa circa S10 – contrattare prima di partire – o si può affittare una macchina e guidare per circa 10 minuti lungo l’autostrada che porta a Huanchaco.

L’escursione dura circa mezza giornata e può essere abbinata a una passeggiata sul caratteristico lungomare di Huanchaco.

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