Tra i padiglioni più attesi all’Expo 2025 di Osaka, quello del Giappone si distingue per la sua eleganza concettuale e per il profondo legame con la tradizione. Progettato da due figure di rilievo nell’architettura contemporanea giapponese, lo studio Nikken Sekkei e il designer Oki Sato, si presenta come una struttura circolare realizzata interamente in legno, materiale carico di simbolismo nella cultura nipponica. Collocato ai margini dell’anello centrale noto come Grand Ring, sorge all’interno della "Foresta della Tranquillità", un’area pensata per evocare una sensazione di pace e connessione con la natura. (Nella foto, particolare del Padiglione del Giappone)
All’Expo di Osaka 2025, l’Italia porta in scena un racconto potente e poetico che intreccia passato e futuro con un linguaggio che le è proprio: quello dell’arte e dell’ingegno. Il padiglione italiano, firmato dall’architetto Mario Cucinella, si sviluppa attorno al concetto che “l’arte rigenera la vita” e si ispira alla visione armonica della Città Ideale rinascimentale, trasformandola in uno spazio contemporaneo dove il sapere diventa esperienza viva. La struttura, articolata in due volumi distinti ma complementari, presenta una teca centrale che accoglie il cuore narrativo ed esperienziale del progetto, affiancata da un’area funzionale dedicata ai servizi. Il disegno architettonico integra elementi tipici dell’identità urbanistica italiana (come il teatro, la piazza e il giardino) che non sono soltanto richiami simbolici, ma spazi reali di interazione, incontro e riflessione.
All’interno della sezione “Connecting Lives” dell’Expo 2025 di Osaka, la Thailandia propone un padiglione che si distingue per profondità concettuale e armonia visiva. Con il titolo evocativo di VIMANA THAI, lo spazio si costruisce attorno a un’idea centrale quanto mai attuale: l’immunità. Ma non si tratta solo di salute fisica, bensì di un concetto più ampio e integrato che abbraccia l’equilibrio tra corpo, mente, ambiente e comunità. Il progetto prende ispirazione da Bhumi, termine sanscrito che rimanda alla terra intesa come fonte di vita e prosperità, e il padiglione si presenta con un tetto a falde alte in stile Chom Hae, un elemento architettonico tipico dei templi e delle abitazioni tradizionali, reinterpretato per adattarsi al linguaggio contemporaneo dell’Esposizione universale.
Tra i protagonisti dell’Expo 2025 di Osaka, il Padiglione della Cina si distingue non solo per la sua estensione (oltre 3.500 metri quadri) ma per l’ambizione del suo messaggio: immaginare una società futura fondata sull’equilibrio tra uomo e natura. Il tema guida, “Costruire una comunità di vita per l’uomo e la natura”, riflette una visione che unisce responsabilità ambientale e sviluppo tecnologico, e offre una narrazione coerente con il fil rouge dell’Esposizione universale. Fin dall’ingresso, i visitatori vengono accolti da un’installazione multimediale che rende omaggio ai 24 termini solari del calendario tradizionale cinese. Linee morbide e materiali ispirati alla natura si combinano con soluzioni ingegneristiche avanzate, e danno vita a uno spazio che richiama i principi della bioarchitettura e della città intelligente.
Ispirato dal tema di Common Ground, il Padiglione dei Paesi Bassi all’Expo 2025 si propone come un punto di incontro aperto, dove collaborazione, equità e sostenibilità diventano il fulcro di una visione comune per il futuro. Qui, l’idea di “terra condivisa” non è solo una metafora, ma una proposta concreta per costruire società più sane e felici, tramite lo scambio di conoscenze, la condivisione di risorse e un rinnovato senso di responsabilità globale. Il cuore simbolico e fisico del padiglione è una grande sfera luminosa, sospesa e centrale, che funge da “sole artificiale”. Un elemento scenografico che tuttavia porta con sé un potente significato: rappresenta l’energia pulita, inesauribile e accessibile che può alimentare un futuro comune.
All’Expo 2025 di Osaka, il Padiglione Irlanda accoglie i visitatori come una porta tra mondi, sospesa tra le radici celtiche e lo slancio verso un futuro condiviso. In posizione strategica, proprio nei pressi dell’ingresso principale dell’Expo e a ridosso del Grand Ring, racconta la storia di una nazione che, mediante arte, architettura e paesaggio, intende offrire una visione intima e universale al tempo stesso. Ispirato al triskele (l’antico simbolo celtico a tre spirali che affonda le sue origini nell’età della pietra) il padiglione celebra la continuità tra passato, presente e futuro. Il disegno architettonico si articola infatti in tre volumi ellittici, interconnessi tra loro, che rievocano il significato profondo del triskele: il legame dinamico tra tempo, natura e umanità.
Il Padiglione della Francia all’Expo 2025 si presenta come un’opera d’arte in movimento, un Theatrum Naturae che invita a esplorare la relazione tra l’essere umano e l’ambiente naturale. Progettato dallo studio Coldefy in collaborazione con i celebri architetti italiani di CRA – Carlo Ratti Associati, diventa un luogo dove design, natura e sostenibilità si intrecciano, dando vita a un’esperienza multisensoriale ed educativa. Il padiglione si sviluppa su una superficie di circa 3.600 metri quadrati e si trova vicino a uno degli ingressi principali dell’Expo, un punto d’accesso privilegiato che guida i visitatori verso un viaggio affascinante al cospetto della natura. L’architettura, circolare e teatrale, si ispira a un palcoscenico dove ogni angolo rappresenta un atto del grande spettacolo della vita: Ascesa, Scoperta della Natura e Ritorno alla Terra.
Il Padiglione dell'Austria a Expo 2025, intitolato "Composing the Future", offre una fusione unica tra arte, musica e architettura per esplorare la relazione tra tradizione e futuro. Ispirato dal tema generale dell’Expo, "Designing Future Society for Our Lives", si fa portavoce della cultura austriaca, utilizzando la musica (simbolo universale di connessione e identità) per raccontare la visione del Paese riguardo al futuro della società. Il design del padiglione è dominato da una straordinaria scultura monumentale a forma di spirale, alta 16,5 metri, che richiama un gigantesco spartito musicale: realizzata con doghe di legno locale assemblate con viti anziché colla, è un chiaro omaggio alla sostenibilità e al riutilizzo dei materiali, un principio fondamentale del progetto. Le doghe, montate con un procedimento che permette di smontare la struttura senza sprechi, riflettono il forte impegno ambientale del padiglione, in linea con i temi della sostenibilità che caratterizzano l'Expo di Osaka.
Il Padiglione dell'Australia, intitolato “Chasing the Sun” (Inseguendo il Sole), con un design ispirato al fiore del gumnut, simbolo di nuova vita, crescita e potenziale per le generazioni future, celebra la ricca diversità culturale del Paese, mettendo in risalto in particolare la tradizione e la saggezza delle popolazioni First Nations. Infatti il design, realizzato dallo studio di architettura Buchan, evoca un bocciolo che si apre in un gesto di accoglienza ed esprime inclusività e connessione. La struttura, leggera e traslucida, è rivestita da un tessuto tensore che filtra la luce naturale, per un’atmosfera in continua evoluzione durante il giorno. Ombre e luci, in perfetta armonia con il passare del tempo, guidano i visitatori a vivere un’esperienza che li connette alla natura in modo sensoriale, come se stessero inseguendo i raggi del sole.
Il Padiglione degli Stati Uniti all’Expo 2025 di Osaka, progettato dallo studio Trahan Architects, si erge come una struttura unica e simbolica che riflette la diversità e l’innovazione della nazione. In posizione strategica tra l’ingresso Est e la “Forest of Tranquility”, una delle aree più suggestive del sito espositivo, si sviluppa su una superficie di circa 3.000 metri quadri e regala un'esperienza visiva ed emozionale in grado di coniugare architettura moderna e connessione con la natura. L'architettura è caratterizzata dalla presenza di due edifici triangolari, dalle facciate in legno, connessi tra loro da una grande piazza, che diventa il cuore pulsante dello spazio e invita a una sosta. La piazza è altresì arricchita dalla presenza di un cubo sospeso, che appare come un elemento futuristico e surreale: realizzato in materiale traslucido e riflettente, sembra fluttuare nello spazio.
Il Padiglione del Canada si sviluppa con un tema forte e simbolico: la "Rigenerazione". Ispirato al ciclo naturale dello scioglimento dei ghiacci e alla rinascita dei corsi d'acqua in primavera, si inserisce alla perfezione nella zona “Empowering Lives”, vicino all'ingresso Est dell'Expo, facilmente accessibile dalla stazione Yumeshima. Con una superficie progettata per coinvolgere ed emozionare, invita a riflettere sulla bellezza e sul significato della rigenerazione, sia a livello naturale che umano. La facciata è caratterizzata da un design che richiama le formazioni di ghiaccio primaverili tipiche del Canada, con un aspetto cristallino e freddo che, sebbene possa evocare la durezza dell'inverno, lascia spazio a una sensazione di rinnovamento. Il contrasto tra l'esterno e l'interno è progettato per sorprendere il visitatore, che una volta entrato è accolto da un'atmosfera calda, accogliente e ottimista, dove l'energia della rigenerazione prende forma in un ambiente stimolante e positivo.
Il Padiglione di Singapore all'Expo di Osaka, chiamato "The Dream Sphere", si erge con la sua forma sferica alta 17 metri nel cuore del Grand Ring, all'interno della zona "Saving Lives" dell'area espositiva, celebra i 60 anni di indipendenza di Singapore (SG60) e ne racconta la storia di innovazione, sostenibilità e connessione culturale. Il design richiama il soprannome affettuoso di Singapore, "Little Red Dot", grazie alla forma sferica e al colore rosso distintivo che ne simboleggiano l'unicità e la posizione nel mondo. La superficie esterna è decorata con migliaia di dischi, un omaggio al concetto giapponese di ema, le tavolette di legno su cui si scrivono i desideri nei templi: si tratta di un elemento che invita simbolicamente i partecipanti a condividere i propri sogni, per unire l'arte tradizionale giapponese con il tema dell'Expo di creare una società migliore in futuro.
La Svizzera si presenta all’Expo con un padiglione che è al tempo stesso un’ode alla sostenibilità e un’espressione di innovazione progettuale. Realizzato dal team composto da Nüssli, Manuel Herz Architects e Bellprat Partner, si propone come uno spazio leggero, rigenerabile e immerso nella natura, in linea con la vocazione elvetica all’efficienza e al rispetto dell’ambiente. La struttura è composta da cinque sfere, di cui quattro al piano terra e una integrata in un edificio. Le sfere sono realizzate con una membrana trasparente a doppio strato (PVC all’interno ed ETFE all’esterno) sostenuta da una leggera intelaiatura in acciaio: tale sistema pneumatico garantisce massima leggerezza e flessibilità, con un peso complessivo del rivestimento di soli 400 chili, il che rende la struttura facilmente trasportabile e riutilizzabile. Il risultato è un’architettura fluida, organica e permeabile alla luce, immersa in un ambiente verde e silenzioso. Il cuore del padiglione è l’esposizione “From Heidi to High-Tech”, un percorso narrativo immersivo che racconta il Paese in tutte le sue sfaccettature: dal fascino senza tempo delle Alpi e della cultura popolare (simboleggiata dalla figura di Heidi, molto amata in Giappone) alle frontiere più avanzate della ricerca scientifica, tecnologica e ambientale.
La Germania si presenta con un padiglione dal forte impatto concettuale e architettonico: “Wa! Germany”, un titolo che racchiude in sé tre significati del termine giapponese Wa (cerchio), 和 (armonia) e わ (meraviglia), in armonia con il tema centrale, ovvero l’economia circolare. Progettato dallo studio berlinese LAVA Architects, è un manifesto di architettura sostenibile e rigenerativa. L’intera struttura è concepita come prototipo di costruzione circolare, costruita con materiali completamente riutilizzabili e legno locale, senza impiego di colle permanenti. Il design si ispira a sette elementi rotondi, che si intrecciano a formare un linguaggio architettonico armonioso e funzionale. Il padiglione si compone di due grandi cilindri, che ospitano le aree espositive e di accoglienza, collegati tra loro da uno spazio verde pubblico, accessibile e vivibile, che funge da punto di incontro tra natura e tecnologia.
Con il tema “Inspiring a Better Tomorrow”, il Padiglione del Turkmenistan vanta un'architettura di forma rotonda con un soffitto triangolare, che richiama concetti fondamentali come la circolazione, il flusso della vita e la continuità, interpretati in chiave moderna e sostenibile. Il design, firmato dallo studio Belli Creative del Turkmenistan, trae ispirazione da elementi identitari del Paese: le montagne del Karakum, i motivi tradizionali dei tappeti turkmeni e il leggendario cavallo Akhal-Teke. All’interno del maestoso Grand Ring, la struttura simbolica dell’Expo costruita sull’isola artificiale di Yumeshima, il Padiglione Turkmenistan si inserisce in un contesto spettacolare: un anello in legno lungo circa 2 chilometri, con un diametro esterno di 675 metri e una larghezza di 30 metri, pensato per connettere idealmente i padiglioni e rappresentare il ciclo della vita.
Il Grand Roof, noto anche come Grand Ring, è la struttura architettonica principale dell'Expo 2025: disegnato dal noto architetto giapponese Sou Fujimoto, è un simbolo di connessione tra tradizione e innovazione, natura e architettura. Con una superficie coperta di oltre 61.000 metri quadri, riconosciuto dal Guinness World Records come il più grande tetto in legno al mondo, consente una circolazione fluida attorno all’intera area espositiva e, allo stesso tempo, funge da elemento unificatore e scenografico dell’Expo.
Presentato da Bandai Namco Holdings Inc., il GUNDAM NEXT FUTURE PAVILION è uno degli spazi più spettacolari e immersivi dell’Expo 2025 e invita a riflettere sul futuro attraverso la lente visionaria dell’universo di Gundam, simbolo di innovazione, esplorazione spaziale e convivenza tra tecnologia e umanità. Si ispira all’estetica di una stazione spaziale futuristica, è ambientato nel nuovo scenario dell’Universal Century e unisce il mondo narrativo di Gundam con le tematiche concrete del progresso umano, della coesistenza e della sostenibilità. All’esterno del padiglione si erge una statua di Gundam alta 17 metri.
Il “Future of Life” è uno dei Signature Pavilions di punta dell' Expo 2025 e nasce sotto la direzione creativa di ISHIGURO Hiroshi, rinomato "roboticista" giapponese: rappresenta una visione audace e poetica del futuro, dove robotica e umanità convivono e si arricchiscono a vicenda, ed esplora i confini tra intelligenza artificiale e vita quotidiana. Ispirato all’elemento dell’acqua, da sempre centrale nell’identità di Osaka, la “città dell’acqua”, il padiglione è costruito attorno al concetto che “la vita si amplifica dalla riva”. Il suo tetto, alto 12 metri, genera un velo d’acqua che fluisce lungo la struttura e avvolge i visitatori in una sorta di passaggio simbolico tra presente e futuro.
Il Pasona Natureverse Pavilion, presentato da Pasona Group Inc., è uno spazio immersivo che esplora in chiave futuristica l’armonia tra natura, tecnologia e vita umana. Lontano da visioni distopiche, propone un futuro positivo e sostenibile, dove l’innovazione si integra con l’ambiente e il benessere dell’individuo. Al centro del concept vi sono tre parole chiave: Body, Mind and Bonds (corpo, mente e legami) che definiscono un percorso esperienziale in cui l’essere umano si riscopre parte di un ecosistema intelligente e interconnesso. L’idea è quella di costruire una società futura in cui natura, tecnologia e umanità non solo coesistono, ma si sostengono a vicenda. La struttura stessa del padiglione richiama questi concetti: ha la forma di un’ammonite, antica creatura marina che simboleggia la vita, la ciclicità e l’evoluzione continua. Il design circolare veicola così un messaggio di continuità e connessione tra passato, presente e futuro.