La chiamano la Cattedrale dell'Acqua è la cisterna romana monumentale più grande tra quelle note. Stiamo parlando della Piscina Mirabilis: ci troviamo vicino Napoli, nella zona di Bacoli, per l'esattezza. Area molto amata dai romani dove la maggior parte degli imperatori per secoli scelse di far costruire le proprie ville di vacanza.
La Piscina Mirabilis aveva lo scopo di rifornire d'acqua la flotta romana che era basata nel porto di Miseno. Infatti ci troviamo proprio davanti a quello che oggi giorno viene chiamato Lago di Miseno. In epoca romana la parte lacustre veniva utilizzata come luogo di allestimento e riparazione della flotta, mente la baia di Miseno rappresentava il porto militare vero e proprio.
La Piscina Mirabilis, scavata in parte nel tufo, elemento iconico in questa parte di costa vulcanica tanto amata del sud Italia, aveva la capacità di 12.600 metri cubi di acqua! Ha una pianta quadrangolare, suddivisa in cinque navate lunghe e tredici corte, e ne sorreggono la caratteristica volta a botte delle cisterne, dove ci sono delle aperture che fanno penetrare il sole con giochi di luce magnifici.
Come sappiamo i romani erano dei veri e propri artisti di ingegneria idraulica, famosi per riuscire a trasportare l'acqua in ogni terra da essi conquistata. Questa enorme cisterna è il punto in cui finiva l’antico acquedotto augusteo. Parliamo di un tragitto di più do 100km che nasceva dalle sorgenti di Serino vicino Avellino, situate ad una quota di 330 metri e arrivava nei Campi Flegrei fino alla quota di otto metri della Piscina, anche se a seguito del bradisismo ora sono a soli 2 metri.
Intorno al IV – V secolo d. C, l'acquedotto augusteo venne distrutto e la Piscina Mirabilis non è stata più utilizzata da allora. Chiusa per interventi di restauro e cambio nella gestione, ma è uno dei luoghi amatissimi di questa zona non solo per la sua meraviglia ma anche per merito della tevesione: set di Mare Fuori, celebre serie tv, che l'ha resa ancora di più una star. “Le riprese sono state eseguite per concessione del Parco archeologico dei Campi Flegrei – Ministero della Cultura"