La Via Francigena come non l’hai mai vista: un viaggio imperdibile

Scopri come vivere la Via Francigena a piedi: tappe consigliate, stagioni migliori, attrezzatura essenziale e consigli utili per il tuo cammino.

Pubblicato: 27 Maggio 2025 15:15

Greta Lomaestro

Content Advisor & Travel Expert

Laureata in Lingue, Letterature e Civiltà Euroamericane, è specializzata nella redazione di contenuti. Da sempre appassionata di viaggi e di montagne, ha nel cuore le nostre Alpi ma anche l'Islanda, il Nepal e i Grandi Parchi dell'Ovest americano.

Ci sono cammini che raccontano una terra meglio di qualsiasi guida turistica, e la Via Francigena è uno di questi. Percorrerla a piedi significa lasciarsi avvolgere da secoli di storia, immergersi in paesaggi che cambiano lentamente a ogni passo, attraversare borghi intatti e città d’arte, e vivere un’esperienza che è tanto fisica quanto interiore.

Nata come itinerario di pellegrinaggio verso Roma, oggi la Via Francigena è diventata una delle mete di trekking più amate in Europa. Il suo fascino sta nella varietà dei percorsi, che si snodano tra l’Inghilterra e l’Italia attraversando quattro Paesi e offrendo un’incredibile diversità di ambienti: dalle pianure della Champagne francese alle colline della Toscana, dai passi alpini svizzeri fino ai borghi medievali del Lazio.

Le origini e la storia della Via Francigena

La Via Francigena nasce come itinerario di pellegrinaggio in epoca medievale, ma affonda le sue radici in un tempo ancora più remoto, quando i Romani costruivano strade per collegare le province dell’Impero. Con la decadenza di Roma e l’avvento del Medioevo, molte di queste antiche vie furono riutilizzate per altri scopi, diventando rotte commerciali, militari e spirituali.

Il nome “Francigena” significa letteralmente “che viene dalla terra dei Franchi”, ed è proprio da quelle regioni – l’odierna Francia – che provenivano molti pellegrini diretti verso Roma, cuore della cristianità. La tappa che ha dato forma storica al percorso è contenuta in un documento fondamentale: il diario di viaggio dell’arcivescovo Sigerico di Canterbury, che nel 990 d.C. annotò le 79 tappe del suo ritorno da Roma all’Inghilterra dopo aver ricevuto il pallio dal Papa.

Il tracciato di Sigerico, da Roma a Canterbury, è considerato il nucleo originario della Via Francigena, ma già all’epoca esistevano varianti e diramazioni che si adattavano alle condizioni del terreno, alla sicurezza delle aree attraversate e alla disponibilità di ospitalità. A differenza del celebre Cammino di Santiago, che punta a un’unica meta finale, la Via Francigena era una via di andata verso Roma e successivamente, per alcuni, una via di ritorno verso casa, magari proseguendo fino al porto di Brindisi per imbarcarsi verso la Terra Santa.

Con l’età moderna e l’avvento di nuove vie di comunicazione, la Francigena perse progressivamente importanza. Solo negli ultimi decenni è stata riscoperta, mappata e valorizzata, grazie all’impegno di enti locali, associazioni e istituzioni europee. Oggi rappresenta non solo un cammino storico e religioso, ma anche un itinerario culturale europeo ufficialmente riconosciuto dal Consiglio d’Europa, simbolo dell’identità e della connessione tra i popoli del continente.

La Via Francigena in Italia

Il tratto italiano è quello più battuto e sviluppato dal punto di vista escursionistico, con una segnaletica ben curata, una fitta rete di accoglienza e un patrimonio paesaggistico e culturale straordinario. Oltre 1.000 chilometri di cammino attraversano sette regioniValle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna, Toscana e infine il Lazio – fino a concludersi a Roma, presso la Basilica di San Pietro.

In Italia, la Francigena tocca alcune delle città più affascinanti del Paese: San Gimignano, Siena, Lucca, Viterbo, e tanti piccoli borghi in cui il tempo sembra essersi fermato. Il cammino alterna tratti collinari a pianure agricole, salite appenniniche e antiche vie lastricate, con un susseguirsi di paesaggi che offre varietà e bellezza a ogni tappa.

Le tappe italiane più belle

La Via Francigena, con i suoi oltre 2.000 chilometri, può sembrare un’impresa titanica. In realtà, è un cammino estremamente flessibile, che si può vivere anche in piccoli segmenti, a seconda del tempo e dell’esperienza disponibili. Ecco alcune delle tappe più belle in Italia:

Queste sono solo alcune delle tappe più apprezzate dagli escursionisti. La Via Francigena offre anche la possibilità di percorrere interi tratti regionali, come quello toscano (da Lucca a Siena) o quello laziale (da Acquapendente a Roma), con una durata media di 7-10 giorni.

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Le tappe europee della Via Francigena

Sebbene il tratto italiano sia il più noto e frequentato, la Via Francigena è, a tutti gli effetti, un grande cammino europeo che attraversa territori straordinari anche fuori dai confini italiani. Dall’Inghilterra alla Svizzera, passando per la campagna francese, ogni Paese regala al camminatore paesaggi unici, atmosfere diverse e un patrimonio culturale di grande valore.

Ecco alcune delle tappe più significative al di fuori dell’Italia, perfette per chi vuole vivere l’esperienza francigena in una dimensione più internazionale o semplicemente esplorare tratti meno battuti ma altrettanto affascinanti:

Come organizzare il cammino

Una delle grandi qualità della Via Francigena è la sua accessibilità logistica. Che tu voglia camminare per una settimana o solo per un weekend, puoi contare su un’organizzazione sempre più capillare, specialmente nel tratto italiano. Sapere come muoversi, dove dormire e quali strumenti utilizzare può fare la differenza tra un’esperienza faticosa e una pienamente godibile.

Dove dormire

Nel corso degli anni è nata una rete di ospitalità diffusa pensata per i pellegrini e i camminatori. Lungo il percorso si trovano:

La disponibilità può variare a seconda del periodo, perciò è consigliato prenotare in anticipo, specialmente nei mesi di maggiore affluenza (maggio-giugno e settembre).

La segnaletica

Il tratto italiano della Via Francigena è ben segnalato, con:

Per una navigazione più sicura e personalizzata, è utile dotarsi di:

Trasporti e accessibilità

Uno dei vantaggi della Francigena è che molti tratti sono facilmente raggiungibili in treno o autobus, permettendo di:

Le stazioni ferroviarie si trovano spesso nei pressi dei punti tappa (es. Lucca, Siena, Viterbo, Pavia), mentre gli autobus locali coprono anche tratte più periferiche.

La credenziale e il testimonium

Come per gli altri cammini storici, anche la Francigena prevede:

Entrambi possono essere richiesti online o presso associazioni locali, centri di accoglienza e diocesi lungo il percorso.

Quando partire per la Via Francigena

Scegliere il momento giusto per mettersi in cammino è essenziale per vivere al meglio l’esperienza della Via Francigena. Essendo un itinerario molto lungo e variegato – dalle Alpi al Lazio passando per la campagna francese – le condizioni climatiche e ambientali cambiano sensibilmente da una regione all’altra. Tuttavia, ci sono due stagioni che emergono come le più adatte in assoluto: la primavera e l’inizio dell’autunno.

Durante la primavera i paesaggi sono rigogliosi, fioriti e ancora verdi, soprattutto in Toscana e nel Lazio. Le temperature sono miti e le giornate sempre più lunghe, ideali per coprire tappe anche di 6–7 ore senza soffrire il caldo. Attenzione, però, alle zone alpine o di alta collina (come il Passo del Gran San Bernardo o la Val d’Orcia nei primi mesi), dove potrebbe esserci ancora neve residua o fango.

L’autunno è un altro momento perfetto per mettersi in cammino: i colori del paesaggio iniziano a virare verso il giallo e il rosso, regalando panorami splendidi, specialmente nei tratti collinari. Il clima resta stabile e gradevole, ma meno torrido rispetto ad agosto. È anche il periodo della vendemmia e delle sagre locali, perfetto per assaporare la gastronomia del territorio lungo il cammino.

Il percorso è percorribile anche in estate e in inverno, ma queste stagioni potrebbero essere più difficili da gestire. In estate, è importante partire al mattino presto, scegliere tappe brevi e idratarsi spesso. In inverno, possono essere percorse solo le zone pianeggianti, in quanto quelle di montagna potrebbero essere impraticabili a causa della neve e del fango.

Cosa mettere nello zaino

Preparare lo zaino per il trekking sulla Via Francigena richiede equilibrio tra funzionalità e leggerezza. Uno zaino da 30–40 litri, ergonomico, con schienale traspirante e copertura antipioggia, è l’ideale per affrontare il cammino in autonomia. Le scarpe da trekking leggere o trail running sono l’elemento più importante: devono avere una buona suola, essere ben rodate e garantire comfort per lunghe distanze.

L’abbigliamento va scelto secondo il principio dei tre strati: magliette tecniche (almeno due), un pile, una giacca impermeabile antivento, pantaloni da trekking (meglio se convertibili), intimo traspirante e calze tecniche (almeno tre paia). Non devono mancare un cappello per il sole e, nelle stagioni fredde, uno scaldacollo o berretto.

Per l’igiene personale bastano sapone solido, un asciugamano in microfibra, salviette umidificate e una piccola selezione di farmaci e cerotti per vesciche, disinfettante e ago con filo. Tra gli accessori utili: bastoncini da trekking, borraccia o sacca idrica, torcia frontale, power bank, coltellino multiuso e sacchetti impermeabili. A livello tecnologico, è utile avere lo smartphone con app GPS o una guida cartacea affidabile.

Ricorda di portare con te documenti personali, tessera sanitaria, credenziale del pellegrino e una piccola quantità di contanti, poiché non tutti i borghi dispongono di sportelli bancomat. Infine, una regola fondamentale: non superare il 10% del tuo peso corporeo con lo zaino pieno. Cammin facendo, capirai che viaggiare leggeri è più di una necessità: è un modo di pensare.

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